Creare Personaggi Detestabili: come indurre Odio nel Lettore

 

Nel mondo della narrativa, non tutti i personaggi devono essere amabili. Anzi, alcuni dei più memorabili sono proprio quelli che suscitano repulsione, rabbia o disprezzo. I personaggi odiosi non sono semplici antagonisti: sono figure complesse, disturbanti, che mettono alla prova la morale del lettore e arricchiscono la storia con tensione e conflitto. Scrivere un personaggio odioso non significa renderlo bidimensionale o caricaturale, ma costruirlo con cura, dando profondità ai suoi difetti e motivazioni. In questo articolo esploreremo come creare figure che il pubblico amerà odiare, analizzando tecniche narrative e esempi tratti da romanzi, film e serie TV.

 

Difetti che Gridano: la Chiave per farli Odiare

Il primo passo per costruire un personaggio odioso è dotarlo di difetti evidenti e persistenti. L’egoismo, l’arroganza, la crudeltà e la manipolazione sono tratti che non devono solo essere menzionati, ma mostrati in azione. Le scelte del personaggio devono riflettere costantemente questi lati oscuri, influenzando negativamente chi lo circonda. Pensiamo a Joffrey Baratheon in Game of Thrones: la sua arroganza infantile, la sete di potere e la totale mancanza di empatia lo rendono insopportabile. Ogni sua decisione è un atto di sadismo o di vanità, eppure è scritto in modo così coerente da risultare credibile e memorabile.

 

Motivazioni Distorte, Comprensibili e Corrotte

Un personaggio odioso non deve essere privo di motivazioni. Al contrario, è più efficace quando le sue ragioni sono inizialmente comprensibili, ma vengono portate a estremi malsani. Questo crea un senso di inquietudine: il lettore può riconoscere il desiderio di giustizia, amore o successo, ma ne osserva la degenerazione in ossessione, vendetta o dominio. Walter White in Breaking Bad è un esempio perfetto: inizia come un uomo disperato che vuole garantire un futuro alla sua famiglia, ma la sua ambizione lo trasforma in un criminale spietato. La sua corruzione morale è graduale, ma inesorabile, e proprio per questo affascinante.

 

Nessun Pentimento

Un personaggio odioso diventa ancora più potente quando non mostra alcun rimorso. L’assenza di pentimento rende i suoi difetti radicati, quasi parte della sua identità. Questo tipo di personaggio non cerca redenzione, non si scusa, e non cambia. È una forza distruttiva che agisce con convinzione, rendendo ogni sua apparizione carica di tensione. Un esempio emblematico è Amy Dunne in Gone Girl: manipolatrice e vendicativa, non mostra mai segni di colpa per le sue azioni, anzi, le giustifica con freddezza. La sua impenitenza la rende disturbante e magnetica.

 

Ferire è il loro Talento

Per rendere un personaggio veramente odioso, è fondamentale mostrare come le sue azioni feriscono gli altri. Manipolazione, tradimento, abuso: ogni comportamento deve avere un impatto tangibile sugli altri personaggi. Questo non solo rafforza l’antipatia verso il personaggio, ma crea empatia verso le sue vittime. In Il conte di Montecristo, il viscido Danglars rovina la vita di Edmond Dantès per puro tornaconto personale. Le conseguenze delle sue azioni sono devastanti, e il lettore non può che desiderare la sua rovina. Il dolore che provoca è il vero specchio della sua cattiveria.

 

Il Gioco dei Contrasti: Virtù contro Veleno


 

Un personaggio odioso risalta ancora di più quando è circondato da figure virtuose o comprensive. Il contrasto tra la sua malvagità e la bontà degli altri evidenzia la sua natura corrotta. Questo meccanismo è spesso usato per creare tensione morale e far emergere il conflitto centrale della storia. Pensiamo a Dolores Umbridge in Harry Potter: la sua sadica ossessione per l’ordine si scontra con la gentilezza e il coraggio di personaggi come Hermione e Harry. Il suo sorriso falso e la sua crudeltà mascherata da burocrazia la rendono insopportabile, proprio perché agisce in un contesto dove la giustizia e l’empatia sono valori fondamentali.

 

Fame di Potere

Un altro dei tratti più efficaci per rendere un personaggio odioso è la sua sete insaziabile di potere, ricchezza o controllo. Questi personaggi sono disposti a tutto pur di raggiungere i loro obiettivi, ignorando la moralità e calpestando chiunque si trovi sulla loro strada. Gordon Gekko in Wall Street incarna perfettamente questa figura: il suo motto “Greed is good” riassume la sua filosofia spietata. La sua avidità non è solo economica, ma esistenziale, e lo rende un simbolo dell’egoismo moderno. Il lettore o spettatore non può che disprezzarlo, pur riconoscendone la forza narrativa.

 

Scrivere personaggi odiosi è un esercizio di equilibrio e profondità. Non si tratta solo di renderli cattivi, ma di costruirli con coerenza, motivazioni contorte e impatti reali. Quando ben scritti, questi personaggi diventano indimenticabili, e spesso sono proprio loro a dare vita alle storie più intense e provocatorie.

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